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35% di accessi in meno di codici bianchi in pronto soccorso per i residenti nell’area di Santhià. A Gattinara un nuovo team di cure primarie con 5 medici di famiglia e 2 pediatri. Da lunedì in servizio sul territorio di Santhià gli infermieri di famiglia e di comunità. La parola famiglia fa da collante. Ed è un po’ il principio cardine che sta animando le attività delle Case della Salute dell’Asl di Vercelli.

Ad un anno dall’inaugurazione, l’Asl VC ha celebrato il 30 novembre il primo compleanno con due piccoli eventi a Santhià e Gattinara.

Un momento di condivisione per ringraziare gli operatori che in questi mesi hanno lavorato affinché queste strutture potessero crescere e svilupparsi sulla base della vocazione intrinseca che una casa della salute deve avere.

Due realtà che hanno visto potenziare sempre di più il ruolo e la presenza dei medici di famiglia: professionalità preziose parte integrante del modello virtuoso della casa della salute. Se fino ad un anno fa il gruppo cure primarie era consolidato a Santhià, adesso anche Gattinara può contare sulla presenza di 5 medici e 2 pediatri. Qui l’area ambulatori in cui operano i medici di famiglia è stata completamente rivisitata e ristrutturata affinché sia i professionisti che gli assistiti potessero avere a disposizioni più spazi e più confort.

Presenti oggi entrambi i sindaci delle città Angelo Cappuccio e Daniele Baglione, entrambi sensibili e attenti nell’aver compreso il valore aggiunto che tale servizio può costituire per i cittadini.

“I dati di Santhià e Gattinara – ha detto il direttore generale Chiara Serpieri – sono significativi perché mostrano che questo modello organizzativo funziona, soprattutto in termini di appropriatezza”. Interventi che si rilevano appropriati sotto più punti di vista: nell’approccio alle cure sul territorio, ma anche nel ricorso al pronto soccorso dell’ospedale quando è più necessario. La sfida è quella di continuare a consolidare sul territorio strutture in grado di

rispondere ai bisogni primari della popolazione, capaci di gestire le cronicità ed assistere i pazienti più fragili che necessitano di interventi spesso programmati e ripetuti nel tempo.

L’ attività, dunque, cresce in entrambe le sedi. A Santhià, nonostante un momento di fermo estivo per le prestazioni di radiologia, da gennaio a settembre si è registrato un incremento della produzione di circa il 4%. 1253 prestazioni in più eseguite dai medici di medicina generale nei primi nove mesi del 2018: in pratica 7 in più al giorno. Un potenziamento che ha di certo contribuito anche alla diminuzione sostanziale degli accessi di residenti in pronto soccorso; dai primi dati si evince infatti che nei primi 9 mesi del 2018 sono stati 168, a fronte di 260 nel 2017. Nel complesso la diminuzione è stata del 35%. Da luglio a Santhià è stato attivato anche un ambulatorio trauma per visite e rimozione gessi, in modo che i pazienti non debbano recarsi a Vercelli.

Il primo compleanno delle case della salute è stata celebrato anche con la presentazione dei nuovi infermieri di famiglia e di comunità: un servizio attivo da lunedì sul territorio. Si tratta di infermieri, dipendenti dell’Asl di Vercelli, che hanno conseguito il master in infermieristica di famiglia e di comunità realizzato in sinergia con l’Università del Piemonte Orientale e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. Il nuovo servizio verrà progressivamente esteso a tutte le sedi aziendali.

Intercettare un bisogno precocemente e agire per gestirlo e trattarlo nel modo migliore. È questo l’obiettivo intrinseco delle Case della Salute e di un modello organizzativo incentrato sull’interazione di più professionalità che lavorano in sinergia e possono davvero fare la differenza per i pazienti. Le attività continueranno ad essere misurate e valutate anche sul piano metodologico e di ricerca per analizzarne l’efficacia.